sabato 25 aprile 2009

"educare è vivere"

Comenio Teologo, filosofo e pedagogista riteneva che solo attraverso l’educazione l’uomo potesse dispiegare le sue piene potenzialità e condurre una vita armoniosa.Egli sosteneva che il fine dell'educazione è la formazione dell'uomo sia nella vita spirituale che in quella civile, che prima di agire bisogna imparare e che per educare bisogna capire veramente quello che vuol dire insegnare. Per lui la scuola doveva preoccuparsi soprattutto della preparazione di uomini adatti a esercitare l'insegnamento con determinati procedimenti.Il suo ideale era insegnare tutto a tutti cioè l’istruzione doveva essere estesa a tutte le cassi sociali senza (ovviamente) forzare l’apprendimento. Come oggi sappiamo però questo non è possibile anche perché è abbastanza difficile rendere semplici le cose complesse non è sufficiente fare delle sintesi perché così facendo tutto ciò che è successo viene ridotto a poche semplici parole. Farò un esempio significativo:La storia, che s'insegna nelle elementari non è altro che un banale riassunto della storia che si studia nelle medie inferiori (e in queste non si fa che riassumere la storia delle medie superiori). Quindi se da un lato si tiene conto dell'esigenza della completezza (i contenuti) e della gradualità (il metodo), dall'altro non si comprende il tipo d'interesse che possono avere gli studenti di una certa fascia d'età e di una determinata cultura sociale .Un altro aspetto interessante di Comenio e di cui ho già parlato è quello che l’insegnante non deve plagiare lo studente, ma deve solo accompagnarlo durante il suo percorso educativo.
Penso che Comenio abbia fornito un buonissimo esempio di come dovrebbe essere una relazione educativa, a questo punto non basta che seguire il suo esempio…cosa assai complicata ai giorni nostri.

martedì 7 aprile 2009

lo sport


Dal mio punto di vista anche lo sport è un buon metodo di educazione...(a me almeno ha sempre giovato molto). Fin dall'età evolutiva lo sviluppo armonico dell'organismo viene favorito dall'attività fisica regolare poichè lo sport migliora la capacità contrattile del cuore e la respirazione, inoltre contribuisce alla riduzione della massa grassa cosa che purtroppo nella nostra società ormai è fondamentale visto che l'obesità è sempre più presente. Fare sport vuol dire anche stimolare le capacità coordinative come l'equilibrio, il ritmo...ma non solo, infatti stimola anche un sano sviluppo psicologico, grazie allo sport si acquisiscono regole e stili di vita per rendere il bambino fisicamente e mentalmente disciplinato così da favorire una maturazione complessiva.
Gli sport di squadra sono molto importanti per socializzare e crescere assieme rispettanto l'altro; così facendo si arriva allo sviluppo di bambini intellettualmente indipendenti.
A spingere un bambino ad approcciarsi ad uno sport il genitore compie un ruolo fondamentale, deve però tenere conto delle caratteristiche del bambino e del suo sviluppo. Deve sapere che i suoi muscoli essendo ancora "giovani" si stancano facilmente, perciò per non affaticarlo il genitore deve sapere rispettare il suo divertimento e capire che è il bambino che stabilisce il proprio limite, non deve essere forzato ma solo guidato nella scelta dello sport che fa per lui.

domenica 5 aprile 2009

In questi giorni ho sentito parlare della fondazione “Famiglia Materna” fondata nel 1919; si propone di offrire sostegno e accompagnamento a donne sole o con i figli che si trovano in situazione di difficoltà. Nel corso degli anni si è potuto constatare un enorme cambiamento poiché nei primi anni di questa fondazione le ragazze accolte erano quelle cacciate dalla famiglia o dalla comunità in cui vivevano, mentre oggi molte di queste donne sono extracomunitarie, donne che subiscono violenze da marito e figli o con problemi derivanti dall’alcool e dalla droga.

In questo luogo le donne trovano una casa ma anche la compagnia di educatori, psicologi, volontari, donne che vivono la medesima situazione e che condividono le stesse difficoltà di ogni giorno. Il compito dell’educatore è quello di far riscoprire a queste donne sole e sfiduciate la possibilità di riscoperta di un atteggiamento positivo della vita, per farlo bisogna recuperare la capacità di prendersi cura della casa, della propria persona e infine aprirsi a nuove conoscenze e relazioni e cercarsi un lavoro.

Queste donne purtoppo vivono nel terrore di essere tradite di nuovo, pensano di non poter più trovare il proprio equilibrio. Penso che aiutare queste donne sia una crescita per entrambi. Non bisogna dimenticare che è essenziale il lavoro di equipe e il confronto immediato con gli altri operatori poiché per ogni decisione che si prende bisogna assumersene la responsabilità.

Bisogna avere un certo grado di Professionalità e bisogna saper comunicare cioè stabilire una comune comprensibilità relazionale che non è riconducibile solo alla pura comunicazione verbale ma che riguarda anche il fattore emotivo e pratico.